Il geco leopardino

Il geco leopardino

geco leopardino, scheda di allevamento: caratteristiche, allevamento e curiosità.

Scheda di allevamento del Geco Leopardino

Dominioeukaryota
Regnoanimalia
Phylumchordata
Classereptilia
Ordinesquamata
Sottordinesauria
Infraordinegekkota
Famigliaeublepharidae
Genereeublepharis
Speciee. macularius
OrigineAfghanistan, India nord-occidentale e Pakistan
Zona di origine del geco leopardino

Il geco leopardino o geco leopardo (Eublepharis macularius) è un sauro che origina dall’Asia centro-meridionale, Afghanistan meridionale, Pakistan e India nordoccidentale. Vive in ambienti caldi e torridi e su di esso ci sono alcune leggende.

“Eublepharis” deriva dal greco e significa “vera palpebra” per via delle sue palpebre mobili al contrario degli altri gechi.
“Macularius” è in riferimento alle macchie nere che ha sul corpo.

La vita di questo sauro si svolge principalmente di notte, mentre di giorno rimane sotto le rocce o nascosto nelle tane.

Durante la stagione invernale il geco leopardino è solito andare in un leggero letargo.

Il geco leopardino è un’ottima soluzione per tutti coloro che desiderano un piccolo rettile in quanto è facilmente allevabile e gestibile data la sua docilità e il suo carattere.

CARATTERISTICHE ANATOMICHE DEL GECO LEOPARDINO

Peso: 45-80 grammi. 

Lunghezza: 20-25 centimetri. (I maschi sono un pò più grandi delle femmine.)

Vita media: 20 anni.

Colore: macchie scure su fondo chiaro. Da qui deriva il nome geco leopardo.

Caratteristiche comuni:

  • Possono perdere la coda se quest’ultima viene afferrata dai predatori. Quando si maneggiano è bene fare molta attenzione. In casi di forte stress o paura il geco leopardino può arrivare anche a perderla autonomamente.

Caratteristiche non comuni: 

  • Palpebre mobili capaci di chiudersi.
  • Non sono in grado di arrampicarsi su superfici lisce a causa della mancanza delle lamelle adesive
  • Condotto uditivo visibile ai lati della testa grazie a due fessure
  • Cute morbida e delicata. 
  • Deposito di grasso contenuto nella coda. Negli animali sani e ben alimentati è piuttosto arrotondata. La coda è quindi un indicatore della salute del geco leopardino.

CHE COSA MANGIA UN GECO LEOPARDINO

L’alimentazione non prevede animali morti e tendenzialmente un geco leo mangia grilli, vermi, piccole locuste, blatte, camole della farina.

Gli insetti possono essere acquistati vivi, online o in negozio. Andranno poi sistemati in un luogo fresco e in un contenitore ampio affinché possano riprodursi. In questo modo potranno essere mantenuti in vita il più possibile.

Solitamente deve essere offerto all’animale un numero di insetti che sia consumabile in 15 minuti come 4 o 6 grilli, per esempio.

Ai gechi leopardini baby in crescita e alle femmine in riproduzione il cibo andrà offerto quotidianamente. I cuccioli sotto i 24 mesi dovrebbero mangiare ogni giorno.

IL SESSO DEL GECO LEOPARDINO

Il sesso può essere determinato solo dopo 3 mesi di età.

I maschi in genere hanno una corporatura più robusta e la testa più alta. Hanno pori femorali ovvero una serie di piccole strutture poste a forma di “V” sopra la cloaca più prominenti e due rigonfiamenti alla base della coda, dietro l’apertura cloacale, in cui sono alloggiati gli emipeni. (I sauri hanno due peni, detti emipeni).

La femmina, al posto dei pori pre-anali, presenta le caratteristiche “fosse” pre-anali.  

Il sesso, nel geco leopardo, non dipende dai cromosomi sessuali, ma dalla temperatura a cui vengono incubate le uova durante le prime due settimane. Nascono principalmente maschi a temperature di incubazione tra 31 e 33°C e femmine al di sopra o al di sotto di queste temperature.

Negli allevamenti, quindi, è possibile determinare in anticipo il sesso di ogni sauro.

Sesso del geco leopardino

LA RIPRODUZIONE E LA DEPOSIZIONE DELLE UOVA DEL GECO LEOPARDO

Il periodo di calore delle femmine di geco leopardino va da gennaio a settembre. Vengono deposte 2 uova ogni tre/quattro settimane per un totale di quattro/dieci covate (generalmente 6).

La produzione di uova diminuisce dopo sette/otto anni e, tendenzialmente, la femmina di geco leopardino viene messa a riposo dopo che ha deposto circa 70 uova nell’arco dei suoi primi anni di vita. La femmina può trattenere trattenere lo sperma e restare fertili per un anno dopo un singolo accoppiamento.

Il sesso del nascituro può essere deciso gestendo la temperatura nella fase di incubazione.

Le uova possono essere incubate a 27 – 32°C, con un’umidità del 75-100%, e si schiudono in circa 55-60 giorni.

Un geco adulto ha circa 1 anno di età e pesa 50 grammi all’incirca. Tra i 6 mesi e un anno può essere considerato sub adulto.

Gestione dei nascituri e dei cuccioli di geco leopardino:

I cuccioli compiono la muta dopo uno o due giorni dalla nascita; iniziano a nutrirsi entro quattro-cinque giorni di grilli, camole del miele e tarme della farina. Occorre cospargere il cibo di calcio affinché i piccoli crescano fin da subito senza problemi ossei.
Si consiglia di utilizzare una luce ultravioletta o, in alternativa, un integratore per la vitamina D3.

I cuccioli, se correttamente nutriti e gestiti, dovrebbero raggiungere la taglia adulta e riprodursi nel 1 anno di vita.

ALLEVAMENTO E GESTIONE DEL GECO LEOPARDINO

I gechi leopardo vanno alloggiati in appositi terrari di almeno 90 x 38 x 30 cm dotati di fori per l’areazione.
Non sistemare mai più maschi insieme perchè i gechi dello stesso sesso sono aggressivi tra loro. Un maschio può invece essere ospitato con qualsiasi numero di femmine. Queste ultime tra loro convivono pacificamente.

La temperatura della teca non deve essere uguale ovunque ma deve essere diversa in base alla zona ovvero ci sarà il cosiddetto gradiente tra un punto più caldo e uno più freddo in modo che il rettile possa scegliere a  quale temperatura stare.

La temperatura del terrario

  • La temperatura nel punto più caldo deve essere di 29-32°C
  • La temperatura nel punto più freddo deve essere di 24-26°C 
  • La temperatura durante la notte la temperatura deve essere di 18-24°C
  • La temperatura durante il letargo parziale (periodo di brumazione invernale) deve essere di 10-18°C

Il FONDO O SUBSTRATO

Come substrato si possono utilizzare diversi materiali: sassolini (abbastanza grandi da non riuscire ad essere ingoiati), giornali, moquette, erba finta, fogli di carta, corteccia a pezzi. Sabbia, ghiaia fine, trucioli di legno, tutolo di mais, gusci di noce frantumata o altri substrati di piccole dimensioni vanno evitati perché possono facilmente essere ingeriti e causare un’ostruzione intestinale. La pulizia del terrario è facilitata dal fatto che i gechi defecano sempre in uno o due angoli del terrario.

Tendenzialmente il fondo della teca, o sub-strato, è composto da uno di questi elementi:

  • ​Fondo in carta assorbente
  • Fondo in fibra di cocco asciutta
  • Fondo misto (fibra di cocco, sabbia di fiume, torba acida o di sfagno, sabbia argillosa e sabbia desertica
  • Fondo in sabbia argillosa
  • Fondo in fibra di cocco e sabbia desertica
  • Fondo in sabbia torba e radici

Le tane nella teca

Nel terrario vanno collocate alcune tane, di diversa temperatura, in cui i gechi possano ritirarsi. Parliamo della tana fredda, della tana calda e della tana umida. Quest’ultima è molto importante, sia per la muta che per la deposizione delle uova, e deve sempre essere presente. Si può facilmente costruire una tana umida fai da te in pochi e semplici passi.

LA MUTA E LA BRUMAZIONE

I gechi, come tutti i sauri, compiono regolarmente la muta. I rettili giovani compiono la muta circa ogni due settimane, gli adulti una volta al mese

La vecchia pelle si stacca dopo che sotto si è formato un nuovo strato di pelle. Prima della muta il geco appare di colore smorto e opaco. La pelle si stacca a grossi pezzi e viene solitamente ingerita dall’animale.

Durante l’anno questo animale va in letargo, o meglio, inizia il periodo di brumazione.
Durante questo periodo l’animale si ritira in un luogo sicura e riparato, non mangia, non defeca e non perde peso. Quest’ultimo aspetto è dato dalla capacità del geco di bloccare il proprio apparato digerente.

LE MALATTIE COMUNI

Il geco leopardo è semplice da gestire anche grazie alla propria resistenza alle malattie. Questo accade se il rettile viene allevato e gestito nel modo corretto.
Questo animale non si ammala spesso, ma in presenza di alcuni particolari sintomi occorre contattare un veterinario specializzato in rettili. Ci sono infatti malattie del geco leopardino per le quali occorre l’intervento di un veterinario esperto.

Recensione sul geco leopardino
Economicità 80%
Longevità 90%
Interattività 60%
Facilità di allevamento e cura 80%
Affettuosità 60%
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GIUDIZIO COMPLESSIVO